In Valvestino per un suggestivo viaggio a ritroso nel tempo

 

Piccoli borghi dove la vita scorre a ritmi ormai perduti

 

Ampia e verdeggiante, la Valvestino è un territorio montano incastonato tra il lago di Garda, la diga d’alta quota di Ponte Cola e il lago d’Idro. La Valle, che si sviluppa lungo il torrente Toscolano ed i suoi affluenti, è un territorio di straordinario valore naturalistico collocato nel cuore del Parco Alto Garda Bresciano.

Una visita in Valvestino, conduce alla scoperta di un vero e proprio patrimonio naturale che, attraverso i musei locali, i borghi e le usanze locali tramandate di generazione in generazione, si trasforma in un suggestivo viaggio a ritroso nel tempo. In questi luoghi, le visite alle piccole frazioni isolate, alle numerose chiese e ai musei legati alle antiche tradizioni del territorio (tra questi: l’Ecomuseo della Valvestino, il vecchio Mulino ad acqua di Turano, il Museo Botanico, il Museo del Latte e l’Osservatorio astronomico di Cima Rest), si alternano ad attività sportive come trekking, pedalate in bicicletta e passeggiate a cavallo.

I fienili di Cima Rest

I fienili di Cima Rest sono tipiche strutture rurali di origine austro-ungarica situate a 1300 metri d’altitudine sull’altipiano del comune di Magasa. Costruiti in pietra e caratterizzati da un tetto spiovente di paglia realizzato con steli di cereali, i fienili sono oggi divenuti alloggi di charme attrezzati per ospitare i turisti. Da punto di vista storico e culturale queste costruzioni rappresentano una testimonianza unica in tutto l’arco alpino e in quanto unico esempio conosciuto di edificio con tetto in paglia ancora presente in Lombardia. Possono essere affittati per week end o settimane intere, per soggiornare nella natura incontaminata.

 

L’antica dogana riemersa

In quella che fu terra di confine tra il Regno d’Italia e l’Impero austro-ungarico, in alcuni giorni dell’anno, accade un piccolo miracolo paesaggistico: dalle acque del lago artificiale di Valvestino riemerge l’antica dogana austriaca. Solitamente se ne intravede solo la punta ma, complice l’apertura della diga e lo svuotamento del bacino utilizzato per produrre energia elettrica, l’antico rudere torna visibile per intero. Costruita nel XIX° secolo, quando ancora il lago non c’era, serviva a controllare il transito delle merci attraverso il confine con i territori austro-ungarici (la Valvestino rimase dominio dell’Austria-Ungheria fino alla Prima guerra mondiale). Fu poi dismessa con la fine della guerra e delle ostilità.

 

 

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